Il vero cactofilo


Se di questo passo vi verrà giorno per giorno sempre più voglia di accrescere le vostre conoscenze comprando libri ed iscrivendovi ad un’associazione di appassionati, siete proprio diventati dei cactofili: complimenti!
Per distinguere comunque un vero cactofilo da un semplice appassionato, esistono delle caratteristiche peculiari da considerare qui elencate.
  • Il vero cactofilo desidera assegnare il corretto nome scientifico ad ogni sua piante. Scoprendo che in certi casi, dopo aver consultato diversi libri, l’impresa è ardua, si orienta sempre più verso l’acquisto di piante di un vivaio specializzato corredate già di una bella etichetta col nome e magari con i dati di località (field number) relativi al luogo dove è stata reperita la specie.
  • Il vero cactofilo si cimenta ogni anno nella semina delle piante grasse preferite, che spesso sono proprio quelle che gli risultano più difficili da coltivare. Ogni volta sperimenta nuovi substrati e non demorde di fronte alla mancata germinazione o all’avvizzimento dei semenzali.
  • Il vero cactofilo tiene delle piante grasse di scorta, ma spesso, dopo tante semine o troppi polloni radicati, ne arriva a possedere così tante da dover disfarsene. Sa che darle ai parenti, ai vicini di casa o agli amici senza pollice verde è come buttarle dalla finestra e quindi cerca altri cactofili con cui fare scambi. Durante lo scambio tenta di conservare i piccoli vasi di plastica in cui sono poste le piante grasse, perché spesso vicino a casa non esiste un negozio dove acquistarli e sa quanto è difficile procurarseli.
  • Il vero cactofilo, se non l’ha già, sogna di avere una serra in cui riporre tutta la sua collezione, perché è stufo di spostare le sue piante ogni inverno dal balcone al salotto e perché soffre nel vederle deperire a causa del caldo e dell’aria secca derivante dai termosifoni.
  • Il vero cactofilo, se privo di serra, teme i temporali violenti e le grandinate che potrebbero danneggiare irrimediabilmente la sua collezione. Teme inoltre le scottature che possono deturpare i cactus se non sono stati abituati gradualmente alla luce solare diretta, dopo un inverno trascorso in appartamento.
  • Il vero cactofilo odia la cocciniglia, ed in particolare la cocciniglia che attacca le radici e rimane quindi nascosta alla vista. Quando la pianta inspiegabilmente non cresce più ed in certi casi ha perso il turgore di un tempo, sospetta subito nella presenza dell’odiato parassita. Cerca quindi di procurarsi un insetticida sistemico, anche se il reperimento non è così facile. Delle cocciniglie che infestano la parte aerea della pianta, si preoccupa relativamente, perché se è stato diligente nell’osservare tutte le sue piante si accorge subito nella presenza dei primi pochi parassiti e li elimina semplicemente schiacciandoli con un bastoncino.
  • Il vero cactofilo, per ottenere il substrato migliore per le sue piante, mescola terricci differenti. Il drenaggio che vuole ottenere sarà in relazione a quanto frequentemente annaffierà le sue creature. In questo substrato trapianta quindi le piante appena acquistate.
  • Il vero cactofilo rientra in due categorie: una è quella dei cactofili che vogliono vedere le loro succulente sempre turgide e floride e che quindi abbondano in concimazioni e non disdegnano l’innesto per le piante veramente difficili da coltivare. L’altra è quella dei cactofili che desiderano ricreare le aspre condizioni ambientali del luogo di origine della pianta e non annaffiano nemmeno quando le loro cactacee sono raggrinzite. (Io appartengo alla prima categoria, quindi tutte le indicazioni che do sono influenzate dalla filosofia di coltivazione suddetta.)
  • Il vero cactofilo, quando va in ferie, deve avere una persona fidata a cui affidare le piante in sua assenza. La persona fidata purtroppo non è quasi mai un cactofilo, quindi ci si può fidare solo fino ad un certo punto. Per questo in poco tempo il vero cactofilo cerca di inculcare quelle istruzioni fondamentali, anche a costo di essere irritante e ripetitivo, per evitare i danni maggiori.
  • Il vero cactofilo, per scambiare piante e per parlare finalmente con qualcuno di questioni succulente, cerca altri cactofili. Si iscrive quindi ad un’associazione di appassionati scoprendo così di non essere una mosca bianca.
  • Il vero cactofilo, ma in casi estremi, si specializza a tal punto da collezionare unicamente le specie appartenenti ad un unico genere; si potrebbe dire che siamo in presenza di un cactofilo ‘monogenerico’. Se è un vero cactofilo non lascerà però che la sua smania di collezionista sia in qualche modo di incentivo al commercio illegale di specie in via di estinzione.


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